Francesco Laruffa

Nacque a Polistena appena poche ore prima del terremoto che devastò Messina e Reggio Calabria alla fine del dicembre del 1908. Le condizioni economiche della sua famiglia lo costrinsero a interrompere gli studi. Come accadeva allora a tutti i ragazzi, fu spedito a fare il militare dall’altra parte d’Italia, a Cremona. Qui, da autodidatta, prese il diploma di maestro, e conobbe Cesarina, che sarebbe stata maestra come lui e amatissima compagna per la vita.

Cominciò a insegnare al nord negli anni Trenta, tornò a Polistena e si laureò in pedagogia a Messina, per affiancare al mestiere di maestro quello di direttore
didattico. Fece la guerra da ufficiale. Cominciò a vent’anni a scrivere poesie in dialetto. con passione ma anche autoironia: “sono solo un cuntrovatùri”, un poeta estemporaneo, diceva di sé.
Si trasferì a Roma a metà degli anni Cinquanta, per gli studi dei figli maggiori. Ma non lasciò mai la sua Polistena, con il cuore e con la testa. Scrisse due libri in versi calabresi (Poesie di ieri, 1969 e ’Nu filu d’oru, 1971). Si dedicò per anni a un minuzioso e incuriosito lavoro di ricerca sulla lingua, sulle tradizioni e sulla vita della sua terra, che portò alla pubblicazione (postuma) del Dizionario calabrese-italiano (1986).
Morì a Roma il 19 marzo del 1972.

I libri dell'autore:

Dizionario Calabrese-Italiano
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