Il carabo di Napoleone

e altri enigmatici insetti delle isole atlantiche

Siamo con Tommaso Lisa a prua della lancia che lo trasporta al molo di Jamestown, su un’isola emersa dalle onde circa quattordici milioni di anni fa che sembra un budino afflosciato in mezzo al blu. È l’isola dove sostò anche Darwin nella prima spedizione del Beagle: Sant’Elena.
Lì potrebbe ancora nascondersi l’Aplothorax burchelli, un insetto ritenuto estinto.

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Il libro in breve

La scomparsa di specie in natura non è più un dato occasionale: non solo mammiferi e uccelli ma invertebrati e piante. E non v’è dubbio che le piccole isole oceaniche siano luoghi dove le estinzioni risaltano più evidenti.
Tra geografia dell’isola e storie delle spedizioni di caccia al carabo dal ’700 in poi, attraversiamo i luoghi dell’esilio dell’Imperatore Bonaparte alla ricerca del famigerato “cimitero degli Aplothorax”. La storia del coleottero s’intreccia con quella di Napoleone, delle sue battaglie, dello scontro tra Francia e Inghilterra per la supremazia sulle colonie.
Si racconta che il conte Dejean, aiutante dell’Imperatore, raccolse coleotteri addirittura sul campo di battaglia di Waterloo. Se si fosse concentrato sulle manovre, forse Napoleone non sarebbe finito in esilio e la storia sarebbe stata tutta diversa.

Anteprima

Non è facile dire quando abbia inizio una storia. Come nell’evoluzione, non c’è né capo né coda ma un fluido mutare di forme e intrecciarsi di piani su molteplici livelli. Anche prima di L.U.C.A., l’ultimo antenato comune universale, c’era certo qualcos’altro. Questo racconto nel racconto, che divaga intorno al tema d’una specie di coleottero, potrebbe iniziare arbitrariamente in qualunque parte.
Chi non avesse mai sentito parlare dell’Aplothorax burchelli – un particolare insetto endemico di Sant’Elena probabilmente estinto in epoca recente – spero abbia la possibilità, col ritratto che ne farò, di conoscerlo quasi fosse una persona, a partire dalle origini del processo di speciazione fino al nome di battesimo che gli è stato dato. L’isola vulcanica dove viveva, nota per esser stato il luogo d’esilio di Napoleone, è uno dei posti più remoti del pianeta.
Non v’è dubbio che le piccole isole oceaniche siano luoghi dove le estinzioni risaltano più evidenti. Nello studio di questo coleottero carabide entra quindi in gioco un elemento di fascinazione, legato allo stupore ancestrale che ecosistemi relitti e specializzati suscitano nel ricercatore. L’archetipo dell’isola diventa allegoria del soggetto, il perimetro della persona, popolato da una molteplice “fauna di sé” che nel corso del tempo s’è adattata a vivere in ecosistemi specifici, elaborando complicate – soggettive appunto – forme d’esistenza. L’isola, cosmo circoscritto, diventa il paradigma dell’io, sottoposto alla metamorfosi e alla consunzione, al continuo cambiamento.

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