Ritmi di veglia

Nell’epoca dell’interconnessione permanente nulla sembra essere più scandaloso, riprovevole e osceno che vivere appartati, essere dei solitari nel nostro folle quotidiano.
Ida vive invece la più radicale solitudine, una solitudine gioiosa e perfetta, sciolta nell’ordinario procedere dei giorni, costellata di assenze: di relazioni umane, di vita sentimentale.

12,35 
Il libro in breve

Proprio quel transito che diventa per gli altri occasione di socialità, per lei è un passaggio silenzioso, invisibile, senza contatto. Proietta altrove il suo talento immaginando sé stessa alle prese con durissimi allenamenti di danza, quella che non può ballare.
Le pagine di Raffaella D’Elia ci introducono a un io, delicato e potente, che cerca di dare una forma, una concretezza, a un vissuto sempre sfuggente, un io costretto a una veglia perpetua che non dà requie, che cerca un ritmo per poter accedere a una pausa, a un’interruzione della lucidità; producono l’esatta sensazione che esista una sottile parete trasparente, lieve ma invalicabile, tra il sentire e quell’intrico di possibilità, affascinanti perché terrificanti, che siamo soliti chiamare “vita”.
Un testo sulla vocazione alla creazione, dal tono sospeso, disincarnato, ermetico e alto, “in fuga dai confini della prosa, verso approdi disarmati e ripari di fortuna”. È la più materica storia di un’assenza che ci si possa aspettare.

«La scrittura appassionata e ondeggiante di Raffaella D’Elia, l’inclassificabilità di genere, l’alternanza di ritmi e registri sono la cifra della sua incorreggibile grazia».
Andrea Cortellessa, Tuttolibri La Stampa

«Siamo ancora troppo pochi a conoscere il talento di Raffaella D’Elia, autrice di libri preziosi, imprevedibili, delicati e astrusi come un vecchio ricamo o un paesaggio lunare di Debussy».
Emanuele Trevi, La Lettura Corriere della Sera

 

Anteprima

Insegnami la concretezza, mamma, la banalità, l’impensabile. Insegnami a contenere il dolore, a farlo esplodere senza che in pezzi vada io, mamma, insegnami a fare come non hai fatto tu, come nessuno fa, come fanno tutti.