Troppo lontano per andarci e tornare

Fulminea come un salto di balena, da un ripostiglio della memoria proruppe una frase: “Anche un’opera d’arte ispirata dalla disperazione nutre di vita l’animo di un uomo”.
Nounours, capelli biondini piuttosto sottili, iridi blu oltremare, cute glabra e chiara, un panama calcato sulla testa per proteggersi dal sole, vaga senza meta tra i boulevard di Arles rimuginando su arte e vita, su reale e immaginario, chiedendosi “cosa fare domani”. Un incontro fortuito lo porterà al piccolo circo Au Diable Vauvert che diventerà il suo porto sicuro, la sua famiglia.

15,67 
Il libro in breve

Il Diable è un microcosmo di esseri unici, dediti al culto della meraviglia, i cui nomi evocano la magia dell’arte, della “loro” arte itinerante, vissuta sulle strade di Francia fin-de-siècle tra sordide periferie punteggiate di vicoli ambigui e loschi e luoghi memorabili. Ognuno di loro si rivelerà a Nounours attraverso il racconto della propria esistenza.
Tra le righe aleggia il fantasma di Montaigne che discetta sui dieci sensi, si intravede l’ombra di Melville evocata da Marcel Schwob, singolare e solitario spettatore di una delle loro rappresentazioni.

“Una scrittura sorvegliata e al tempo stesso trasognata che richiama alla mente archetipi letterari senza tempo – l’avventura, le peripezie, l’altrove – attingendo alle sorgenti dell’insolito, dell’esotico, del surreale. Recupera la pacata ironia delle narrazioni di viaggio settecentesche e si rivela densa di allusioni a mondi letterari lontani e dissimili che tuttavia si integrano perfettamente nel solco del bizzarro e dell’inatteso”.
Sara Ricci

Anteprima

Suono, suono, amici miei! La comprensione è una pura formalità. È tutta qui la differenza col teatro! Andate a vedere uno spettacolo in lingua straniera e ne riparliamo. Ostico, noioso, discriminante! Ma davanti a un cantastorie, venisse pure dal Diable Vauvert… anzi, tanto meglio… ebbene, si ferma il mondo, perbacco. Prima ancora che apra bocca, prima che finisca di trarre il primo respiro, sei già lì a chiederti: cosa c’era una volta? Cosa c’è questa volta? E che tu sappia o meno la sua lingua lui ti parlerà in musica.