Il gusto del volontariato

Tra etica, valutazione partecipata e innovazione sociale

Il gusto del volontariato è prima di tutto una prassi, una opzione di vita, una scelta etica e sociale.

11,05 
Il libro in breve

Salendo sulle spalle del gigante Pierre Bourdieu il libro adotta la categoria del “gusto” e si inserisce nelle pieghe della complessità. Propone strumenti di valutazione costruiti attraverso un percorso condiviso con le associazioni. Fornisce degli indicatori qualitativi e quantitativi da utilizzare sul campo. L’impianto metodologico e scientifico è al servizio di una prospettiva di ampio respiro che riconosce il valore dell’azione e dell’impegno volontario e aspira ad equipaggiarlo di strumenti valutativi, comunicativi e cognitivi.

Anteprima

Il volontariato è stato e continua ad essere ponte: fra l’esclusione sociale e una parte della società dell’inclusione, fra le comunità e i territori, fra le appartenenze etniche, culturali e politiche. Al centro della riflessione in questo caso stanno le relazioni e la loro moltiplicazione nel contesto della società contemporanea.

La vera sfida del gusto sta proprio qui, nel provare a moltiplicare le diversità valoriali e non a convergere su valori unici ed omologati, a sviluppare un pensiero che sia premessa di una reale autonomia di azione politica, a promuovere nuovi sguardi sulla realtà sociale che ci circonda. Certamente è chiedere molto, forse addirittura troppo, a chi ha fatto dell’impegno personale e disinteressato una bandiera e uno stile di vita; ma proprio in ciò risiede la forza che potrebbe condurre alla riuscita e alla conclusione di una prima, indispensabile, sfida.