«Claudio Morandini firma con Neve, cane, piede un’opera di notevole valenza letteraria, assolutamente contemporanea eppure ricca di riferimenti alla tradizione classica della letteratura di montagna, allo stesso tempo – ribadisco – restando ben distante dai cliché altrove fin troppo utilizzati nella stesura di testi nei quali la montagna sia l’ambito scenografico principale. Camenisch è più poetico e più portato al tratteggio umano dei personaggi delle sue storie, Morandini è più rude, più “montanaro” per così dire ma pure più profondo, più strutturato nella costruzione narrativa e tematica».
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