16/05/2019

I sentieri delle ninfe

Modulazioni Temporali - Pier Paolo Chini

Fabrizio Coscia, che rapporto si instaura, che temperatura percepisce da parte dei lettori?

Succede sempre qualcosa di strano. Ciò che accomuna questo libro ai due precedenti è una modalità di scrittura nuova, che ibrida e mescola diversi generi letterari. A metà tra il saggio, la critica d’arte, la narrazione, il romanzo; c’è anche una forte ed esplicita componente autobiografica. Avendo una collocazione erratica e un po’ eccentrica, è complicato prevedere l’accoglienza e la ricezione. Invece ogni volta sono piacevolmente sorpreso dal fatto che forse proprio questa modalità non convenzionale di scrittura, che rifugge dal genere ben definito, viene accolta con molta curiosità, e spesso quelle che ricevo sono letture appassionate, sia dal punto di vista critico sia da semplici lettori che mi scrivono. Ecco, mi colpisce il fatto che il lettore, arrivato alla fine della lettura, senta il desiderio di comunicarmi questa esperienza. Per me è molto importante, perché la dimensione autobiografica che intreccio con il discorso critico ha proprio la funzione di creare una sorta di dialogo diretto. Generalmente nel saggio il critico si nasconde dietro l’oggetto di studio, non si mette a nudo: a me invece piace l’idea che il lettore abbia di fronte a sé una persona, con il suo vissuto e la sua interiorità.

Un dialogo diretto e coinvolgente, fin dalle prime righe: “Forse noi siamo troppo assediati dalle immagini per accorgerci davvero di ciò che vediamo. Il troppo equivale al nulla.” Già da queste parole, il lettore ha subito la sensazione che il libro in qualche modo lo riguardi, abbia dei punti di contatto non superficiali con la sua esistenza.

L’assedio delle immagini, proprio così. L’idea era quella di partire dalla ninfa, che è una figura di fuga, una figura dell’eros, ma prendendola come immagine. E come spunto per riflettere su cosa si nasconda dietro a un’immagine. In un periodo come quello che viviamo, a mio avviso, si guarda e si legge molto superficialmente: la lettura profonda, anzi a maggior ragione la lettura dell’immagine profonda, è una esigenza sempre più forte. Bisogna re-imparare a guardare un’immagine e a ricavare dai suoi dettagli qualcosa di più ampio, di più profondo…

 

 

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Recensione a

I sentieri delle ninfe

di Fabrizio Coscia

220
14,15 


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