01/11/2020

Il dannato caso del Signor Emme

Come è nato il libro?
«Dallo sfregamento della capocchia di un fiammifero contro una superfice ruvida e dalla fiammella che cresce, diventa fiamma e illumina l’oscurità. Da un’idea che ti cattura, ti avvolge in maniera totalizzante, si appropria dei tuoi pensieri e delle tue azioni, ti tiene sveglio la notte, ti parla, ti chiede in continuazione di essere ascoltata, nutrita e allevata. Dall’osservazione mescolata all’esperienza e alla fantasia. Da un ricordo scomparso e riaffiorato. Da una lettera scritta con la mano ferma e leggera dell’archeologo che estrae dalla terra il più fragile dei reperti. Da una lunga e approfondita ricerca condotta nel polveroso archivio di una biblioteca romana. Dall’accumulo di stimoli intellettivi e sensoriali, dal riconoscimento dell’universale nel particolare, dal superamento della finitudine, dal dissolvimento del tempo, dalla fuga e dal rifugio in una realtà altra, dall’insopprimibile bisogno di condividere. Da una pulsione irrazionale, da uno stato di iper-coscienza, da un’estasi plotiniana o, ancora meglio, dagli eroici furori».

Tre domande a Massimo Roscia sul numero di novembre di Acqua & Sapone: scarica il pdf per leggerle tutte.

Recensione a

Il dannato caso del Signor Emme

di Massimo Roscia

220
15,70 


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