«[…] Il romanzo di Morandini è scritto col rasoio. Con colpi netti, precisi scolpisce nella mente del lettore il paesaggio lunare delle Alpi, la vita da eremita, l’alternarsi delle stagioni. Descrive perfino il silenzio della neve che si scioglie sgocciolando. Pare di essere là, con Adelmo Farandola, e pure nella sua testa ormai un po’ confusa […]».