“Claudio Morandini, con felicità di scrittura, senso dell’umorismo e vena visionaria, inquadra una montagna stravolta nei suoi stessi elementi portanti: le pietre. Ma lo fa senza rammarico, provando a riderci su e facendosi gioco di tanti sedicenti antropologi e architetti che vorrebbero che il tempo si fermasse per sempre.”
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