«Neghentopia è, sin dal titolo, un libro insolito […]. Una scelta narrativa complessa e di grande impatto che rende il testo in qualche modo non catalogabile, indefinibile. “L’idea era quella di trasformare il lettore in una specie di spettatore che sta guardando un B-Movie in un piccolo cinema di provincia -spiega Meschiari. In questo modo ho pensato di ottenere due cose: criticare l’ossessione odierna per una scrittura troppo cinematografica, facendone appunto la parodia; poi far sentire il lettore un po’ a disagio, per ricordargli che non si tratta di letteratura d’intrattenimento ma di critica politica e sociale”».