Storie sul binario
Fatti bizzarri poco noti nella storia dei calcolatori
Stefano Mosticoni ci racconta la singolare evoluzione dei calcolatori, dai primordi alle ultime generazioni, attraverso le vicende dei protagonisti e la fortuna delle innovazioni tecnologiche. Un testo divulgativo divertente, ricco di informazioni e riferimenti, di notazioni e chiarimenti.
È il 9 settembre del 1947. Il tenente Grace Murray Hopper, rispettoso della procedura, annota:
«Ore 15.45, trovata falena nel relay n. 70 del pannello F.
Primo effettivo caso di “bug” trovato».
È il primo “debug” documentato nella storia dei calcolatori.
Spesso aneddoti curiosi e situazioni bizzarre accompagnano le tappe più significative della rivoluzione informatica: falene, caffè, tabacco, lettere d’amore, spaghetti, mele all’arsenico.
Un libro che è un viaggio a velocità variabile nel tempo. Scorre lentamente fra eventi episodici di automazione dei processi di calcolo, dall’abaco babilonese del 2000 a.C. al mesolabio di Eratostene e alla macchina di Andikythira (II secolo a.C.). Poi un salto per arrivare alle ossa di Nepero (1617 d.C.) e alle calcolatrici meccaniche di Schickard, Pascal e Leibniz (XVII secolo d.C.). E ancora un salto fino alla macchina differenziale di Babbage (1822) e poi alla scheda perforata di Hollerith (1887). E qui la velocità del viaggio aumenta, con i primi elaboratori meccanici che resistono fino al 1942, quando vengono sostituiti dagli elaboratori elettronici a valvole, che vengono a loro volta soppiantati dai computer a transistor nel 1954, i quali dopo dieci anni cedono il passo ai computer a circuiti integrati, che in poco più di cinque anni raggiungono livelli di integrazione, miniaturizzazione e potenza che caratterizzano i nostri tempi a partire dal 1971. È la quarta generazione di computer che con la vitalità dei suoi primi venti anni ci propone gli home e personal computer, l’interfaccia uomo-elaboratore di tipo grafico incredibilmente intuitiva, la rete globale, una continua e costante miniaturizzazione hardware, supercomputer e software per tutte le aree applicative esistenti. Un libro che traccia questa storia attraverso i suoi protagonisti: persone, prima ancora che inventori geniali, con i loro stati d’animo e sentimenti, con le loro idee e i loro errori.
Trent’anni fa aspettavo i risultati dell’elaborazione del mio Apple II che macinava i dati per tre ore e che ora ottengo col mio portatile, in poco più di un minuto, mentre la carrozza ferroviaria dell’alta velocità che mi riporta a Roma ondeggia quando aggredisce le ampie curve della strada ferrata.
Evoluzione, vita, utilizzo e sfruttamento del codice binario che fa vivere il mio PC e che scorre sui binari della ferrovia.
Dalla locomotiva a vapore al treno ad alta velocità, dal relè elettrico al mio PC sotto braccio.
Sì, è decisamente una storia sul binario.