Il pollice a mezz’aria? Un’arte!

“L’epoca d’oro dell’autostop, iniziata durante la Grande Depressione degli anni Trenta, sembrava essersi chiusa con i gloriosi e anticonformisti anni Settanta. Dopo è cominciata la stagione dell’automobile per tutti, che si è accompagnata a qualche timore in più per la sicurezza personale e forse un minor interesse per gli altri. Poi di recente ci sono stati timidi segni di risveglio, così che capita sempre più spesso di intravedere qualche ragazzo che regge timidamente un cartello con la destinazione scritta in stampatello. Un libro recente e di piacevole lettura di Paolo Pergola (Passaggi. Avventure di un autostoppista) sembra confermare la tesi.
Si chiede un passaggio per risparmiare sulle spese di viaggio, per ridurre il proprio impatto ambientale, per conoscere sconosciuti: e quest’ultima motivazione è comune a chi il passaggio lo dà” (Paolo Visentin, Azione 38).

Azione 38 Passaggi Visentin

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