“Quella di Filippo – ci dice Orfeo Pagnani, direttore editoriale di Exòrma – è un’avventura che intriga con la sua dimensione intima e il legame affettivo. Il racconto rispecchia fedelmente il diario di bordo originale, la casa editrice è solo intervenuta per aiutare Filippo a dare un assetto più narrativo al racconto.”
Quando ho saputo della pubblicazione di questo libro, da vespista, ho voluto leggerlo subito. Poi ho scoperto tra le pagine qualcosa in più, non un reportage, ma un vero e appassionante romanzo di viaggio.
L’estate scorsa a Pontedera, quando andavi al bar la sera sentivi parlare di avventure. C’erano Mauro Giuliano e Francesco Petrucciani in procinto di partire, quella stessa estate, per una pedalata da Pontedera a Istanbul con due biciclette, poi c’era Filippo Logli che con l’amico Alessandro, invece, era già partito per Capo Nord. I commenti dei vespisti sul giovane avventuriero si sprecavano, i vecchietti tra una partita a briscola e un gottino di vino azzardavano un “Tu v’oi è Bettinelli lu’lì”, paragonandolo al vespista con più km all’attivo. Ma al suo ritorno, il 12 luglio, erano tutti davanti alla Piaggio ad aspettarlo per decretarlo “un ganzo!”.
Un libro da leggere per avventurarsi in un’impresa complessa, ma entusiasmante a bordo della vecchia e instancabile Vespa, più di un mezzo, quasi un simbolo.