«Si tratta, come sostengono gli stessi autori, di “un percorso verso scenari ancora da disegnare e futuri possibili, certi che la mobilità lenta e il turismo sostenibile siano paradigmi utili per ciò che il nostro Paese dovrebbe continuare a essere: un crocevia di culture, una cerniera tra l’Europa e il Mediterraneo, capace di riconoscere il ruolo cardine della bellezza nei propri percorsi di sviluppo”.»
Recensione a
di Simone Bozzato, Federico Massimo Ceschin e Gaia Ferrara