Tra i principali protagonisti dell’astrattismo italiano, pittore, scultore, incisore e ceramista, Pasquale Ninì Santoro rivela all’interno della sua produzione particolari consonanze con l’attività di Stanley William Hayter, derivanti dalla frequentazione dell’artista londinese avvenuta a Parigi alla fine degli anni Cinquanta negli ambienti del laboratorio Atelier 17. Opportunamente ospitato dall’Istituto Nazionale per la Grafica, l’allestimento si compone di una selezione di circa 50 opere grafiche e tre sculture, che ripercorrono l’intera carriera artistica di Santoro: si va dai primi lavori risalenti agli anni parigini di Atelier 17 alle xilografie a colori degli anni Sessanta, dal ciclo Cieli del Piranesi del 1977-78 — singolare re-interpretazione dei motivi del Maestro veneziano — ai fogli dedicati a Čajkovskij e Eliot, fino alle ultime xilografie stampate nel 2014 e dedicate alle cattedrali ferite dal terremoto dell’Abruzzo nel 2009.