Exòrma Edizioni. «Un libro è nuovo fino a quando non lo si legge»

Alessandra Rotondo ha intervistato l’editore Orfeo Pagnani sul «Giornale della libreria».

«Exòrma è nata per indagare la dimensione letteraria del viaggio e dei luoghi» racconta il direttore editoriale Orfeo Pagnani. E quest’anno, come fa ininterrottamente dal 2010, espone i suoi libri a Più libri più liberi. Nel logo che la identifica, la lettera «epsilon» e la «ò» tagliata in basso, che allude alla forma dell’«omega», chiamano in causa la radice di un verbo greco: mollare gli ormeggi. Il varo avviene nel 2009, ma il natante si avventura al largo alla fine del 2010 con la collana Scritti traversi. «Sono scritture meticce, mai semplici reportage: nei libri di questa collana si mescolano l’andare, il viaggiare, con temi antropologici, interessi linguistici, artistici, incursioni letterarie, aspetti sociali e ambientali; sono esperienze del contemporaneo o incursioni originali nei classici, viaggi reali o immaginari, l’inaspettato sotto casa e l’estremamente lontano, per quanto remoti possono essere considerati oggi i luoghi del pianeta, semmai molti attualmente non più accessibili. In questo modo Scritti traversi finisce per sedimentare un immaginario culturale legato alla percezione e alla rappresentazione dello spazio e dei luoghi, del loro rapporto con la letteratura».

E poi?

C’è quisiscrivemale, una collana dedicata alla narrativa che trova uno spazio a quegli autori che decidono di non sottostare al vincolo della narrazione e della «storia» a tutti i costi, scrollandosi di dosso la preoccupazione del «come va a finire». Libri di cui si può leggere anche la fine senza che nessuno protesti.

Siamo assediati dalle storie. I social network, la tv, la comunicazione pubblicitaria, il cinema: tutto è storytelling. La letteratura non dovrebbe fare anche altro? Vorremmo trascurare le scritture sfiancate e addomesticate e rinunciare ai «bravi» scrittori sedotti dalla necessità del farsi vedere; vorremmo contribuire a resuscitare i bravi lettori svogliati. In questo senso, da noi, quelle scritte «male» sono prose ad alta dedizione, con dentro quasi solo un sentimento del dare.

Siete in fiera dall’inizio, dalla nascita della casa editrice. Come mai, di anno in anno, continuate a tornare?

Esponiamo a Più libri dal 2010. La nostra visibilità in fiera è cresciuta di pari passo alla riconoscibilità e alla diffusione del marchio dovute al massiccio lavoro quotidiano di comunicazione, promozione e ufficio stampa che facciamo. Oltre che, naturalmente, a una produzione attenta di titoli, a un buon lavoro di editing e alla qualità grafico-tipografica dei libri che abbiamo in catalogo. Libri con un ottimo riscontro tra i lettori e i librai.

Più libri è senza dubbio uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per una casa editrice come la nostra. Quello che frequenta la fiera è un pubblico di lettori curiosi e attenti, interlocutori sensibili e ricettivi: un’ottima occasione per l’editore disposto a confrontarsi con il lettore; un modo diretto per capire come viene accolta la nostra proposta editoriale.

Oltre alle presentazioni delle novità, che in fiera amplificano la loro efficacia incontrando un pubblico più numeroso e variegato, cerchiamo sempre di creare eventi e organizzare iniziative che chiamino direttamente in causa i lettori e li invoglino a visitare il nostro stand. Per questa edizione abbiamo organizzato #NonSonoYogurt – I libri non hanno data di scadenza, un modo per dare nuova luce a pubblicazioni meritevoli che rischiano di patire i ritmi frenetici delle nuove uscite. Si tratta di un’iniziativa dedicata ai blogger: chi partecipa deve scegliere un libro Exòrma pubblicato negli anni passati e presentarlo in tre brevi tweet da postare in live twitting dal nostro stand (il C28). Un modo per dire che un libro è nuovo fino a quando non lo si legge: non c’è occasione migliore di una fiera per questo.

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