«E se talvolta Sinesio può cadere nel peccato veniale di verbosità, lo si perdona subito per il virtuosismo dello scrittore, per il gioco delle citazioni, per la raffinatezza della lingua, per l’efficacia dell’invenzione letteraria».
Sul “Corriere del Mezzogiorno” Mirella Armiero recensisce Il cielo per Roma di Mariano Bàino.