«Lasciando risuonare, attraverso la trama mobile dei suoi appunti di viaggio, versi di poeti diversissimi (dal giapponese Akira Takenami alla cinese Wu Yin Ching, dalla libanese Joumana Hassad al palestinese Husam Alsabe ai senegalesi Diallo Faleme e Pape Faye), Valeria Gentile fa di continuo nelle sue pagine un’interrogazione appassionata e lirica alla vita in quanto regno del molteplice e dell’identico, in quanto fraternità e conflitto, fiducia e sospetto, malinteso e incontro».