Ultraimmagini

Verso la producibilità elettronica del cinema attraverso le metamorfosi delle arti

Questo volume dà conto delle ricerche dell’autore in ambito internazionale sul tema del cinema come relazione complessa fra immagini e tecnologie, come intreccio di tecniche, linguaggi e media anzitutto, ma anche di culture, lingue, narrazioni, esperienze, strutture industriali, sguardi d’artista.

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Il libro in breve

Un testo chiaro e scientificamente rigoroso, rivolto non soltanto agli specialisti, che entra a pieno titolo a far parte di quella grande opera aperta che è il romanzo della modernità.

Anteprima

In un volume che si intende anzitutto come un contributo a una lettura problematica della storia – e delle teorie – del cinema e dei media negli ultimi anni, si intersecano notizie, paradossi, echi di polemiche, utopie auspicate, prospettive realizzate e altre rimaste incompiute; e si incontrano artisti, senza le cui opere e spesso anche le teorizzazioni dei quali, un simile lavoro non sarebbe stato possibile. Sono, infatti, le opere – molte ancora in corso, dunque vitali e vivificatrici – dei registi, dei “videoartisti” e dei teorici più visionari ad aver ispirato una tale ricerca: la necessità di comprenderle senza sminuirle. Se è, come ricorda Benjamin, il ricordo a creare «la rete che tutte le storie finiscono per formare tra loro», esso, il ricordo, è anche anticipazione del concetto di “rete”: inteso come modello di conoscenza.
Si incontrano anche molte date e accadimenti che si è tentato di considerare in forma sinottica, comparata: ponendo in parallelo le storie delle arti con quelle delle nuove tecnologie; cercando di portare alla luce anche l’interesse di ciò che è stato ritenuto per lungo tempo “periferico”.