«La primavera – dice un poeta giapponese – è la stagione degli occhi; l’autunno la stagione dell’udito» – e vuol dire che in primavera la fioritura degli alberi e la magia della nebbiolina del mattino dilettano la vista, mentre in autunno l’orecchio è incantato dalla musica di innumerevoli insetti. E continua dicendo che il piacere dell’autunno è accompagnato dalla malinconia.
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Recensione a
di Lafcadio Hearn