«Più di una volta, Jack, mentre leggevo Baco, e mentre mi ritrovavo coinvolto nei diluvi e durante la gestione delle varie incapacità di questo ragazzo, o mentre mi sorprendeva qualcosa che poteva succedere e che presumibilmente potrebbe succedere in futuro a un personaggio digitale del genere, m’è venuto in mente che Baco aveva, ha, tutti gli elementi a posto, personaggi calibratissimi non solo nel presente e nel presente futuribile, ma anche nel passato, come se di ogni personaggio che accompagni per quel tempo narrato tu ti imponessi di tracciare l’indigestione (relativa) del tempo che ha fatto, qualcosa di preciso e a volte piacevolmente spiazzante, tu sei il pittore di un buio, di un incendio di luci di Rembrandt o Frans Hals, ma di quel buio, separatamente, ci racconti ogni cosa».
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