Il sottotitolo “Due terranauti in autobus tra saperi e gusto” poteva far pensare ad una sorta di evoluta guida slow food, magari con l’aggiunta di qualche consistente excursus culturale. In realtà “Dove comincia l’Abruzzo”, pur non estraneo alla filosofia di Carlo Petrini, è molto di più e lo capiamo da subito leggendo la breve e appassionata prefazione di Renzo Paris “Il viaggiatore incantato”, dove si evocano suggestioni letterarie da Antonio De Nino a Flaiano. Quindi parlare in questo caso di “letteratura di viaggio”, anche in presenza di diverse pagine dedicate all’enogastronomia abruzzese, non ritengo affatto sia una forzatura. Merlini (“esperto di vie traverse”) e Silvestri (critico enogastronomico) hanno scelto di raccontare il loro viaggio “slow” per l’Abruzzo, intrapreso rigorosamente con i soli mezzi pubblici, non tanto a quattro mani ma ciascuno con le sue pagine dedicate (e diversi caratteri). Il lettore potrà così meglio cogliere qualche differenza stilistica, le più frequenti divagazioni oniriche in Merlini ad esempio, ma alla fin fine anche lo spirito solidale che ha animato i due viaggiatori nello svelarci in presa diretta la storia sociale di una regione e le sue tradizioni, spesso soffocate da una malcompresa e disonesta idea di modernità. […]
Insomma, un libro che racconta di un vagabondaggio “slow” e che propone così tanti incontri e scenari storici e naturali da non prestarsi a facili definizioni. Possiamo considerarlo in parte anche come una guida alla ristorazione regionale […]. Certo è che un Abruzzo come quello raccontato da Merlini e Silvestri, in qualunque modo si voglia leggerlo, vuoi cogliendo suggestioni letterarie da “Grand Tour”, vuoi enfatizzandone le biodiversità, vuoi riscoprendo le tradizioni ancora vive del territorio, è del tutto incompatibile con quelle speculazioni che, pur col pretesto della crescita economica, hanno rovinato territorio e coscienza civile. Per questo motivo, di un diario viaggio e guida enogastronomica come “Dove comincia l’Abruzzo”, possiamo azzardare anche la definizione di guida contro l’omologazione di un territorio.
Recensione a
di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri