«Quando si cammina per lunghi tratti e molti giorni, in solitudine, si prova qualcosa. Si entra in uno stato di coscienza diverso, diciamo alterato, in cui è possibile contattare, o essere contattati, da un piano della realtà che non è quello ordinario. Non è misticismo, ma un dato di fatto. Il vino fa la stessa cosa, ed era un dio, per i Greci. Condividere questo e, prima ancora, tentare di comprenderlo, è senz’altro la ragione per cui ho scritto. Ci ho provato, almeno».
Su Nybramedia Armando Adolgiso intervista Stefano Cascavilla. Per leggere l’intervista completa, clicca qui.
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