Il libro “Matriarché” racconta attraverso alcune interviste di studiose ed esperti della ricerca sul matriarcato come e dove resistono certe forme di comunità al femminile. Ma il libro, più che rimpiangere un’epoca perduta e pensare a una restaurazione di qualcosa che è esistito solo trentamila anni fa, invita a riflettere sui vantaggi che un certo approccio femminile potrebbe portare alle società “ex patriarcali” (o in crisi di patriarcato) odierne. C’è il tema della gratuità, per esempio, che ben si applica anche alle crisi socio economiche di quest’epoca. È il paradigma del rapporto madre figlio, soprattutto nei primi mesi dopo la nascita, quando la donna dona sé stessa, per allevare e far sopravvivere quella creatura, senza ricevere né pretendere nulla in cambio. È il contrario del principio del do ut des, che regge i rapporti sociali ed economici ed è stato “inventato” dall’uomo. Si invita così nel libro a considerare questa virtù femminile come risorsa anche per le società odierne (lo scambio, il baratto, l’idea del dono), ma soprattutto si stimolano gli uomini ad apprendere questo concetto per contrastare il dilagare dei rapporti utilitaristici.
Recensione a
di AA.VV.