«Dubosc ritiene oggi più che mai imprescindibile una visione olistica, inter-relazionale e non parcellizzata dell’ambiente umano ‒ sia collettivo che individuale, sia fisico che psichico ‒, per cui è necessario rendersi conto che nessuna (scelta di) vita risulta separabile da quella degli altri, ma che tutto è intrecciato, ogni cosa condiziona ed è al contempo sempre condizionata; non c’è quindi modo di ottenere un autentico/auspicabile benessere ‒ soggettivo o collettivo che sia ‒ da parte di una fetta d’umanità se un’altra fetta non può nemmeno pensare di raggiungerlo.»
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