“Avrete la sensazione di esservi svegliati dopo un lungo sogno popolato da ombre ed ecco finalmente la luce. L’estasi di riassaporare i racconti che vi hanno accompagnato. L’Odissea, l’Iliade, il Fedro di Patone dialogano come se il tempo e lo spazio fossero un’illusione.
La sublimazione della narrazione svela le arcane simbologie che hanno attraversato poeti, artisti, scultori. La Ninfa, “segno trasmutante”, figura che dalla continua metamorfosi trae vigore, bianco e nero, è desiderio e negazione. E l’amore non ha come cifra connotativa questo dualismo?
Laura di Petrarca, Lolita di Nabokov, Angelica di Ariosto sono “pura imago”, “essenza fantasmatica”?”
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Recensione a
di Fabrizio Coscia