“Una conoscenza fantastica, certo, ma la conoscenza del mondo per via letteraria è sempre un nitidissimo miraggio. È quella conoscenza, spericolata e visionaria, che permette ad Albani di chiarirci che a volte la bibliomania può irreparabilmente evolvere in bibliofagia, che il Vero Libraio non è chi consiglia i libri già pubblicati o in arrivo ma quelli che devono essere ancora concepiti dai loro autori, oppure che, applicando agli scrittori la legge del contrappasso, a Proust toccherà essere imprigionato in una fabbrica svizzera di orologi, Mario Rigoni Stern – in divisa da alpino – viene conficcato in un eterno ferragosto a Riccione e Giorgio Manganelli è condannato a vagare per trattorie sempre deserte”.
[Minima&Moralia, un pezzo di Giorgio Vasta per Robinson -La Repubblica]
Recensione a
di Paolo Albani