“La cosa più bella di questo libro è questa frase: Il senso di ogni cosa sta in quello che non si dice.
Ovviamente non è solo questo, l’aspetto più bello del testo, ma, diciamo, che ne è la summa, una specie di condensazione. Perché la protagonista della storia (la donna che pensava di essere triste), non dice mai di essere triste, né fa cose che potremmo immaginarci leggendo il titolo (no, non tenterà il suicidio; no, non si strapperà i capelli per un amore non corrisposto); in realtà non fa nulla che possa farci pensare che sia davvero triste, semplicemente fa le cose che facciamo tutti noi, tutti i giorni, anche se in maniera un po’ strana. Tutti noi che tutti i giorni almeno una volta al giorno ci sentiamo un po’ giù.”
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