«Capita più di qualche volta nella vita di imbattersi nella sensazione di essere spezzati, di non riuscire a mettere d’accordo le parti della nostra anima che reclamano attenzione. E se c’è un momento in cui è più facile avere accesso a questi anfratti impervi, è il sogno con la sua atmosfera rarefatta. Provare a immaginare che effetto fa trovarsi faccia a faccia con i propri nessuno e centomila è all’incirca quello che accade leggendo l’esordio narrativo dell’autrice romana Marita Bartolazzi, La donna che pensava di essere triste (Exòrma, 2017) che trova il fulcro nella divagazione onirica e arricchisce il prezioso catalogo dell’editore, dedito all’esplorazione del viaggio in tutte le sue declinazioni.»
Per leggere tutta la recensione clicca qui.
Recensione a
di Marita Bartolazzi