«Inganno, pazzia, terrore, sesso, delitto, paranoia e rape sono i termini che rappresentano perfettamente quello che è il tuo romanzo d’esordio, Dopo il diluvio, e che utilizzi, infatti, nel booktrailer. Come si legano, quindi, alla storia che hai raccontato?
“Rimandano ognuno a elementi ricorrenti del racconto, ma penso che potrebbero essere racchiusi tutti (eccetto le rape, credo) nel concetto di paranoia: Dopo il diluvio infatti, più che un giallo, un horror, una tragicommedia, una pièce surreale – o qualsiasi altra definizione di genere che si potrebbe trovare – è uno “studio narrativo” su come una comunità possa reagire di fronte a situazioni estreme e di come basti poco a tramutare la paura dell’ignoto del singolo individuo in isteria collettiva, con tutto ciò che ne deriva. Per quanto riguarda le rape… beh, sono bitorzolute e dure, come le teste dei paesani.”»
Per leggere tutta l’intervista clicca qui.
Recensione a
di Leonardo Malaguti