“Paolo Miorandi, conoscitore profondo dell’autore svizzero, ripercorre in un diario affascinante e coinvolgente il doppio binario degli anni di Herisau e un proprio personale percorso, una vera passeggiata walseriana per ritrovare se stesso, le ragioni di una vita, la gratitudine per abitarla ancora, la vita. Walser viene raccontato invece a partire dalla morte improvvisa che lo coglie nella neve, a poca distanza dalla clinica, il giorno di Natale del 1956, all’indietro fino al primo ricovero. Sette capitoli, come i sette passi che lo scrittore compie prima di cadere affondando nel bianco, come i sette ritratti di Walser enumerati da G.W. Sebald. Scopriamo così le manie, la normalità, il dolore di un disconoscimento pubblico, la gratitudine per l’interesse mostrato da Carl Seelig (che con lui si intratterrà svariate volte, raccogliendone i pensieri), il senso di estraneità e solitudine che questo vagabondo stempera solo camminando”.
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Recensione a
di Paolo Miorandi