“Orme. Nel libro, l’orma è un elemento molto importante. Il racconto personale intrapreso da Miorandi si snoda, infatti, attraverso le tante tracce che la figura e l’opera di Robert Walser hanno lasciato nella vita dell’autore. Il testo – che volutamente non segue nessun andamento cronologico, se non per brevissimi tratti – è irrorato da una fitta trama di corrispondenze (sia emotive, sia aneddotiche), di cui Miorandi si sforza di mettere a parte il lettore. Ma le orme compaiono anche in una seconda circostanza: sono quelle lasciate nella neve da Walser durante l’ultima passeggiata della sua vita, prima di stramazzare al suolo: «Quattordici segni scuri, da qui sette passi». Sette, come i capitoli in cui Miorandi ha suddiviso il suo libro, i quali, come anticipavo, non rispettano la successione numerica che ci si aspetterebbe di trovare”.
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Recensione a
di Paolo Miorandi