«Le scale si godono soltanto nella lentezza del percorrere la città, nell’atteggiamento del flâneur».
«Di Roma siamo soliti dire che è la città più bella del mondo, lo diciamo con qualche fondamento, lo diciamo in qualche caso con orgoglio, con un senso della competizione talvolta. In questo senso l’andare a piedi, le scale, sono sicuramente un fuoripista, un’alterazione del ritmo. Possono essere accelerazioni ma anche luoghi di rallentamento, in cui stare, leggere, conversare. L’insieme delle scale in qualche modo sfiora spesso qualche essenza della città».
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Recensione a
di Alessandro Mauro