Questi brevi testi letterari sono sguardi insoliti e geniali sulla città. Sguardi dal basso o dall’alto di una scalinata, su luoghi storici come Fori Imperiali, via Giulia, Campidoglio, Ara Coeli, ma anche vere e proprie esplorazioni urbane nei quartieri più periferici di Roma. “Sin dai primi giri, e dai primi testi, è apparso chiaro che andando avanti a scrivere di scale ne sarebbe in qualche modo venuto fuori un discorso su Roma: magari piccolo, e sicuramente parziale, ma inevitabile. Alla base delle scale c’è la città, sopra pure; le scale stesse, ogni gradino, sono città, e appartengono a tutti. Non si scappa”.
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Recensione a
di Alessandro Mauro