«[…] L’ottimo Franza mescola sapientemente i turbamenti dell’avventuroso Stevenson con le vicissitudini in cui lui stesso incappa cammin facendo.
Certo, le locande non son più quelle dell’Ottocento, Franza è partito zaino in spalla, senza asina al seguito, e per chi non è abituato al viaggio a piedi, gli episodi raccontati nel volumetto potrebbero sembrare sin troppo romanzati. In verità, i camminatori son tipi strani: tra i sentieri si incontra gente che sembra esser appena uscita da un libro. E Franza, giustamente, infila i viandanti incrociati lungo il cammino di Stevenson nel suo racconto di viaggio. Poi aggiunge una serie di citazioni che ruotano intorno alla filosofia del camminare e del viaggio a piedi, il tutto corredato da un accurato apparato di note […]».
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Recensione a
di Tino Franza