«Un libro che racconta i due viaggi quasi in parallelo e intreccia le esperienze dei due protagonisti, pur distanti tra loro più di un centinaio di anni. Il racconto degli incontri fatti durante il cammino, le descrizioni dei luoghi, delle persone si affiancano infatti a digressioni storiche e intere citazioni tratte dal reportage di Stevenson, come fossero davvero due compagni di viaggio che, proteggendo il più possibile il proprio desiderio di camminare da soli, in qualche modo è come se si “parlassero”».
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Recensione a
di Tino Franza