Continua il viaggio del giornalista nocerino Giuseppe Acconcia nella rivoluzione araba. Il suo secondo reportage “Egitto. Democrazia militare”, uscito in libreria, segue l’acclamato “La primavera egiziana e le rivoluzioni in Medio Oriente”, e parte da dove Acconcia aveva lasciato l’Egitto: dalla primavera rivoluzionaria del 2011. Un reportage di grande attualità sul paese egiziano che, dall’onda rivoluzionaria di un popolo stanco di essere soggiogato dal potere delle classi elitarie e militari, è tornato in una condizione di controllo sociale e politico, a causa del colpo di stato del luglio 2013. «Cerco di raccontare un Egitto tornato indietro, agli anni di Mubarak, che era stato deposto. — spiega l’autore — Tutto il percorso rivoluzionario del 2011 è stato bloccato dall’arrivo dei militari. Le aspirazioni dei giovani rivoluzionari sono cadute. Si è avviata una fase oscurantista, gli attivisti sono in prigione. È stata approvata una legge contro le manifestazioni».