«Ho sempre avuto la sensazione che i dodici anni rappresentino nella crescita di un ragazzino un’età frontiera, un’età in cui si è in bilico tra l’infanzia più spudorata e l’adolescenza, l’inizio dell’essere adulti».
La chiacchierata tra Fabio Morábito e Livio Partiti dedicata a Nessun nome per Emilio è disponibile qui.
Recensione a
di Fabio Morábito