«Un libro interessante per la storia che racconta, ma anche emozionante nel suo affacciarsi su di un’altra cultura ed un altro paesaggio, dove le persone del luogo hanno sostenuto il biologo non solo con utili informazioni, ma anche con una cooperazione di fatto così entusiasta da definirsi amichevole. Salam (che in arabo significa pace) è il nome di uno degli ibis della colonia di Palmira ritrovata, così ogni volta che Salam tornava insieme ai suoi compagni di viaggio a riprodursi sulle rocce del deserto siriano, dopo la lunga migrazione annuale dall’Etiopia, le speranze di riuscire a salvare dall’estinzione questa popolazione unica al mondo si riaccendevano […]».
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Recensione a
di Gianluca Serra