«Il libro si focalizza sulla conservazione di questi uccelli rarissimi, estendendosi alla questione della Siria e di un regime che ho conosciuto da vicino. Al centro c’è il tentativo di salvare gli ultimi 7 esemplari di una popolazione unica. Abbiamo riscoperto l’ibis eremita nel 2002 cercando di salvarlo dall’estinzione, ma le condizioni erano difficilissime. È stato ingenuo e idealista da parte nostra pensare di raggiungere questo obiettivo, ma lo rifarei, in quanto abbiamo sfiorato un miracolo. Alla fine non ci siamo riusciti e la guerra ha chiuso la storia in modo triste.
Chi è Salam?
Una delle femmine della colonia. Gli ibis erano marcati con trasmettitori satellitari che ci permettevano di seguire i loro spostamenti fino in Etiopia. Ogni anno a febbraio aspettavamo il ritorno di questi ibis e Salam non ci deludeva, tornava sempre. Paradossalmente il suo nome in arabo significa “pace”».
Recensione a
di Gianluca Serra