«Trieste è una donna», scrive Maurizio Silvestri; lo è a tutte le ore di tutte le stagioni, ma in particolare nelle mattine di primavera […]. Che cosa avranno in comune tre città come Trieste, Livorno e Taranto? Diversissime tra loro, molto distanti l’una dall’altra, quando si varcano i confini comunali di ognuna di esse sembra di entrare in un mondo separato dal territorio circostante, quasi fossero indipendenti dal contesto in cui sono immerse […]. Il risultato che ne deriva è Città nascoste: un diario, più che un reportage; le due voci non si confondono ma si alternano, con due timbri che si distinguono a un primo impatto visivamente, con l’adozione di due caratteri tipografici, prima ancora che attraverso le diverse sensibilità dei due viaggiatori».
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