Una mappa sentimentale fatta di tenerezza e stupore, musica e parole, sguardi e odori, ruggine, nebbie e contentezza, rabbia, malinconia. Merlini e Silvestri Reinventano la scrittura di viaggio mescolando storia e immaginazione, memoria e cacciucco, autobiografia e vernacoliere. E mostrando finalmente che le periferie godono di una capacità rigeneratrice e di una bellezza per la quale non sono state costruite. Le periferie sono state fatte senza affetto, quasi con disprezzo, ha scritto Renzo Piano. “Eppure c’è una bellezza che riesce a spuntare fuori, fatta certo di persone ma anche di luci, orizzonti, natura e tanto spazio”.
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Recensione a
di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri