«Tra le molte cose da scrivere per definire questo bel libro ne sottolineo una: la capacità dell’autore non solo di trasferire al lettore l’incanto e il profumo indefinibile (ma dettagliato) della “Porta dei Balcani” sul lato nordoccidentale, impresa già complicatissima, ma di muoversi con equilibrio e piena consapevolezza nell’interpretazione della Storia. Una storia di divisione, di fratture, di sangue, di crudeltà, che ha delle motivazioni chiare, e una propedeuticità. Per capire i Balcani questo libro è utile. E se fossi l’autore ne sarei davvero orgoglioso.»
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