Del Brasile, al netto dei Mondiali di calcio (iniziano il 12 giugno), non si sa quasi niente. Ana Maria Machado, autrice da 19 milioni di copie, per la prima volta in Italia, ce lo racconta in controluce, facendolo trasparire dal plot calamitante di questo romanzo. In cui Manuel, anziano ambasciatore tormentato dalla morte poco chiara della figlia, incrocia l’impiegato statale Custódio. Due storie che si intrecciano sullo stesso sfondo: quello di un paese ancora prigioniero, suo malgrado, di corruzione e calunnia.
Recensione a
di Ana Maria Machado