Infamia è un romanzo proposto da un piccolo e intraprendente editore di Roma, Exòrma, e rappresenta un excursus quasi filosofico — quantomeno etico, morale — nel campo piuttosto affollato della maldicenza, della cattiveria gratuita e spesso casuale che talvolta nasce da una battuta o un pettegolezzo e dilaga come una frana primaverile dopo il disgelo fino a devastare intere vite e distruggerle. […]
Il romanzo è straordinario per la capacità assoluta dell’autrice di instillare dubbi e sospetti, e per la tragica rappresentazione di due discese agli inferi lontane ma parallele, le dolorose convinzioni di Manuel e il crollo di tutta una vita di oneste certezze di Custodio, devastato da un sistema occulto di calunnie che lo annienterà. Il sottile percorso nei meandri dell’infamia è arricchito da dialoghi acuti, concreti e vibranti, e da una serie di piccoli colpi di scena che creano inquietudini vere, perché mettono in luce tutte le sfaccettature della cattiveria e delle meschinità umane. Infamia è un romanzo perfetto e necessario, che sta al passo con la miglior tradizione latinoamericana, e ci ha permesso di conoscere un’autrice di cui — ma non è più il caso di stupirsi — nessun grande editore italiano finora si era mai accorto.
È comunque bello vedere che esiste ancora qualche angolo di riposo e di riconciliazione con la vera, grande letteratura.
Recensione a
di Ana Maria Machado