In una Rio de Janeiro contemporanea si intrecciano le vicende di due uomini: Manuel Serafim Soares de Vilhena, anziano ambasciatore in pensione, e Custódio, impiegato ministeriale. […]
Imprigionate in una rete di false accuse, quelle dei protagonisti divengono due esistenze abortite, strozzate – nella loro corsa parallela – in uno stesso imbuto, quello doloroso dell’occultamento e della distorsione della verità, dell’umiliazione e dell’isolamento che ne conseguono.