“Infamia” di Ana Maria Machado procede con il passo sostenuto, avvincente di un’indagine e a scandire questo suo ritmo interno è un duello all’ultimo sangue: quello tra calunnia e esperienza autentica, genuina verità. Il cuore della tensione drammatica consiste proprio nella disparità tra il ritmo claudicante della verità, le sofferte esitazioni di chi deve dimostrarsi innocente e il galoppo travolgente della calunnia, da sempre maestra del tempo reale. I protagonisti del romanzo, un modesto impiegato e un ambasciatore in pensione, in diverso modo colpiti da accuse infamanti, sono costretti a fare i conti con l’urgenza di riportare al precedente equilibrio vita professionale, familiare, abitudini quotidiane.