“Il titolo del libro è un riferimento agli intrighi russi, statunitensi e britannici – paesi che hanno manipolato la Persia sin dall’Ottocento – riportati nel classico di Peter Hopkirk “Il Grande gioco”, ma è soprattutto una riflessione critica sul progetto dell’ex presidente Usa, George W. Bush, di Grande Medio Oriente”.
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Recensione a
di Giuseppe Acconcia