«Nasrallah è uno dei tanti omosessuali in Iran che vive nell’ombra, tra le mura domestiche si spoglia della maschera sociale imposta dal regime e cerca di essere se stesso. “Il clero politicizzato ha separato in maniera netta la vita privata e quella pubblica delle persone; questa strategia ha trasformato la casa in un rifugio di libertà, in uno spazio di controcultura clandestina, e la strada in un luogo di diffidenza reciproca” (Acconcia, Il grande Iran). Ma non sempre è così.»